I Complementi

1. cosa sono i Complementi

I Complementi sono elementi logici della frase che servono a specificare una serie di circostanze relative ad un sintagma verbale o ad un sintagma nominale. Essi sono numerosi, e i più comuni sono: il complemento oggetto, il complemento d'agente, il complemento di specificazione, i complementi di moto e i complementi di tempo.

Vediamo come riconoscere i complementi all'interno di una frase. In generale, una generica frase predicativa è composta da tre parti principali:

  1. una parte che descrive chi ha eseguito la azione raccontata dalla frase,
  2. una parte che indica la azione eseguita,
  3. una serie di informazioni ausiliarie che arricchiscono la descrizione di nuovi particolari.

Vediamo un esempio. Già sappiamo che la frase si divide in Tema e Rema, e vediamo come questa nuova scomposizione della frase si relaziona con quella:

PRIMA PARTE
Enrico
TEMA
 
SECONDA PARTE TERZA PARTE
ha regalato a Laura un bel libro
REMA

Abbiamo fatto questa divisione tra Tema e Rema perchè la frase riguarda Enrico, che (ormai) conosciamo, e che quindi è il Tema, e di lui ci dice una cosa che non sapevamo ancora, cioé che ha regalato un libro a Laura, e questa parte della frase quindi è il Rema.

Il Tema, Enrico, abbiamo già imparato essere il Soggetto.

Il Rema vediamo che è composto a sua volta da parti, che sono di due tipi diversi: abbiamo un verbo e due gruppi di parole, che sono legati, dal punto di vista del significato, al verbo. Nella frase del nostro esempio, uno di questi gruppi di parole segue direttamente il verbo, l'altro è introdotto dalla preposizione a. Il verbo si chiama Predicato Verbale, mentre gli altri gruppi di parole si chiamano Complementi:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO 1 COMPLEMENTO 2
ha regalato a Laura un bel libro
REMA

I Complementi si riferiscono tutti e due al Predicato Verbale, e ci chiariscono cosa è stato regalato ed a chi. Il Soggetto non ha invece alcun Complemento, la frase dice semplicemente che si tratta di Enrico.

2. cosa sono i Complementi dei Sostantivi

Prendiamo un altro esempio:

SOGGETTO COMPLEMENTO 3
il papà di Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO 1 COMPLEMENTO 2
ha regalato a Laura un bel libro
REMA

Questa volta colui che ha regalato il libro non è Enrico, ma suo padre. Quindi, il padre di Enrico è il Tema. Per farci capire chi sia il Tema però ci viene spiegato in modo indiretto, come dire hai presente Enrico? be', non lui, ma suo padre.

Ecco allora che abbiamo un altro elemento esplicativo, un Complemento, che si riferisce però ad un nome anziché ad un verbo. In questo caso si riferisce ad un nome proprio. Niente di strano, ma da tenere presente.

3. il Complemento Diretto

Osserviamo una cosa: dei due Complementi, uno è preceduto dalla preposizione a, l'altro invece è composto solo da articolo e sostantivo.

I complementi che non usano una preposizione per essere introdotti si chiamano Complementi Diretti. Il nome sta a significare che il complemento si lega al verbo in modo diretto, senza l'interposizione di nessun altra parola. Abbiamo detto si lega, non che è direttamente posizionato vicino al verbo: vedete bene come in questo caso ci sono altre parole in mezzo che fanno, insieme, un altro complemento:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO 1 COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato a Laura un bel libro
REMA

In Italiano c'è un solo complemento diretto, e si chiama Complemento Oggetto. Non c'è sempre, perché non tutti i verbi lo possono avere, ma quando c'è, ce ne è uno solo.

Così, nel caso ve lo foste chiesto, esistono lingue in cui ci sono due complementi diretti. Guardate qui sotto una traduzione non proprio letterale del nostro esempio:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO
DIRETTO 1
COMPLEMENTO
DIRETTO 2
gave Laura an interesting book
REMA

Sarebbe sbagliato dire *Enrico gave to Laura an interesting book, tanto quanto in Italiano sarebbe sbagliato dire *Enrico ha regalato Laura un bel libro! (Abbiamo usato il verbo to give anziché to present perché quest'ultimo ha una costruzione della frase molto diversa.)

Però, il significato dei due complementi diretti, in Inglese, è lo stesso che in Italiano: uno, il secondo (an interesting book), è il Complemento Oggetto, mentre il primo (Laura) ha un valore dativo, ovvero è un complemento di termine.

4. cosa sono i Complementi Indiretti

L'altro complemento, a Laura, evidentemente non è Diretto, perché è preceduto dalla preposizone a. I complementi che sono introdotti da una preposizione possono a loro volta essere di due tipi: Complementi Indiretti e Complementi Circostanziali. Vediamo il primo tipo.

I complementi introdotti da una preposizione che sono essenziali alla comprensione del significato del verbo si chiamamano Complementi Indiretti.

Spieghiamoci con un esempio. Se la frase fosse stata:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO 1 COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato un bel libro
REMA

sarebbe rimasto qualche cosa in sospeso: ok, ma a chi ha dato il libro Enrico???

Nei casi come questo si dice che il verbo non è saturato, ovvero che ha, proprio come un atomo in chimica, una valenza ancora libera. Tutti i Complementi (a parte l'eventuale complemento Diretto) che servono a saturare un verbo si chiamano Indiretti:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO
INDIRETTO
COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato a Laura un bel libro
REMA

Naturalmente, dipende dal verbo. Il verbo regalare, come il verbo dare, implica lo spostamento di qualche cosa (il suo Complemento Diretto) da qualcuno (il Soggetto) a qualcunaltro (il suo Complemento Indiretto). I verbi come questo si chiamano verbi Trivalenti, proprio come se fossero atomi e parlassimo delle loro proprietà chimiche.

Tutto sommato la frase avrebbe potuto anche stare in piedi senza specificare a chi era stato regalato il libro. In tale caso però l'attenzione sarebbe stata concentrata sul gesto di Enrico, piuttosto che, come avviene con la frase saturata, sul fatto nella sua interezza, che descrive il movimento di un libro da Enrico a Laura. Insomma, di un complemento indiretto si può anche fare a meno, ma la frase non è completa e scorrevole come quando il verbo è saturato.

5. cosa sono i Complementi Circostanziali

Ci sono poi altri Complementi, e sono molto numerosi, che si chiamano Complementi Circostanziali, che servono per aggiungere altre informazioni al concetto espresso, in modo completo ma un po' scarno, dal Soggetto, dal Verbo, dall'eventuale Complemento Diretto, e dai Complementi Indiretti.

Infatti, a rileggerlo il nostro semplice esempio ci lascia, tutto sommato, abbastanza insoddisfatti: va bene per fare degli esempi, ma mancano tantissime informazioni!

Posso usare dei Complementi Circostanziali per arricchire la frase di altre informazioni. Intanto, sarebbe interessante sapere di che libro si trattava, e quindi aggiungo un Complemento Circostanziale per specificare che si trattava di un libro di poesie:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO
INDIRETTO
COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato a Laura un bel libro
REMA...
 
COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE
di poesie
...REMA

E se fossi anche curioso di sapere perchè Enrico ha fatto un gesto così carino e gentile, e certamente anche molto apprezzato, ecco un complemento a dirmelo:

SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO
INDIRETTO
COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato a Laura un bel libro
REMA...
 
COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE 1
COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE 2
di poesie per il suo compleanno
...REMA

Ah, che bella idea! Forse posso fare anche io un bel regalo a Laura... Ma:

COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE 3
quattro giorni fa
REMA...
 
SOGGETTO
Enrico
TEMA
 
PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO
INDIRETTO
COMPLEMENTO
DIRETTO
ha regalato a Laura un bel libro
...REMA...
 
COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE 1
COMPLEMENTO
CIRCOSTANZIALE 2
di poesie per il suo compleanno
...REMA

Quattro giorni fa?! Che peccato! Che figura ci faccio a fare un regalo ora? Meno male che ci sono i Complementi Circostanziali che hanno aggiunto molte informazioni utili, e mi sono fatto un buon quadro della situazione.